giovedì 16 febbraio 2012

INTERVISTA SUL DECRETO SVUOTACARCERI

Francesco Paolo Russo, Segretario Provinciale agg. di Roma del Sap, è stato intervistato dal giornalista Pietro Grosso in merito all'attualissimo argomento relativo al decreto svuota carceri, nell'intervista estesa al mondo del web viene citato anche il gruppo A.C.A.H. - ALL COPS ARE HEROES
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5 commenti:

  1. sono senza parole questi politici vogliono fare i matrimoni con i fichi secchi......perchè non sentono i commercianti , informandoli che il pregiudicato che gli ha fatto una rapina pochi mesi prima sta tornando in libertà, informiamo i cittadini onesti che si alzano la mattina presto per andare a lavorare che questi politici menefreghisti stanno mettendo in libertà chi vive di prepotenza....................

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  2. Ancora una volta, con un decreto di questo genere, si é dato uno schiaffo, fortissimo alla legalità ed al lavoro di tutte quelle persone serie ed oneste, che lavorano senza sosta, senza sabati, domeniche e festività per far rispettare la legge.
    Questo vuol dire, incitare la gente a deliquere, tanto poi se mi fermano non vado in galera, vado a casa per scontare la pena. quindi? Che mi fanno? siamo in Italia, non esiste certezza della pena, non esiste legalità,non eisite rispetto per le persone serie ed oneste.
    Con questo atto governativo, approvato da un parlamento complice, sono arrivati al punto di farmi vergongare di essere stato per 46 anni un cittadino serio ed onesto.
    Giorgio Gagliardo

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  3. io rimango sempre dell' idea che i nostri legislatori non capiscono una mazza. Lasciare un detenuto in regime di arresto domiciliare vale a dire che questi se ne sta a casa sua a fare come gli pare. La cosa che io proporrei al detenuto è quella della pena alternativa ossia anzichè scontare in carcere l' ultimo anno di pena, la soluzione sarebbe quella di fargli svolgere un lavoro socialmente utile per otto ore giornaliere. Ci sono da pulire spiagge, campagne, fossi, fogne, monumenti, strade e tanto altro ancora. Non deve essere una cosa imposta al detenuto bensì una proposta che lo stato gli fa in cambio della sua semilibertà. La pena restante la sconta fuori ma nello stesso tempo il detenuto LAVORA per lo Stato a cui ha cagionato un DANNO SOCIALE. Io credo che una proposta del genere verrebbe accolta sia nel mondo politico che nel mondo carcerario. Altrimenti lasciamoli in carcere che è "più mejo" come diciamo a Roma
    :-)))) Tanto svuotare le carceri, così come vogliono fare, porterebbe solo danni peggiori. Questi, una volta usciti di galera "hanno fame" e devono da magnà...... come ???? lo sappiamo tutti dai......

    saluti
    Dario

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    1. Magari proporrei per l'ultimo periodo residuo di pena, il regime di semi libertà. Ma anche come spesso mi é capitato di dire, perché non farli lavorare durante il periodo della pena in carcere?
      Perché devono essere un peso sulle spalle della società, cui è stato arrecato un danno ? Perchè invece non lavorare per pagarsi il soggiorno, (almeno il vitto) e risarcire il danno alla persona o alla società cui è stato arrecato? ( Società, per Stato, comune, Regione)!
      Giorgio Gagliardo

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  4. Come si fa a non pensare che questo nostro bel Paese andrebbe rifondato di sana pianta? La microcriminalità sta devastando la nostra società e che si inventano? I colpevoli dei reati "più leggeri" possono scontare la pena ai domiciliari,con tutte le comodità... Ma tranquilli, c'è pure chi sta dentro e nel frattempo studia, impara un mestiere così, una volta riabilitato....magari frega pure il posto di lavoro a tuo figlio che il mestiere se l'è dovuto imparare coi soldi e i sacrifici. Stare dalla parte della legalità è il mio motto,ma ogni volta che emanano leggi del genere mi viene il mal di fegato.... Complimenti Francesco, anche sulla carta stampata vieni bene! Ciao, Isa ;-)

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